di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Anche quest’anno una delegazione dell’Ugl si trova a Marcinelle, in Belgio, in occasione della “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, ricorrenza che cade l’8 agosto, nella data in cui avvenne una delle peggiori tragedie che coinvolsero i lavoratori italiani all’estero, ovvero l’incendio della miniera di carbone di Bois du Cazier del 1956, a causa del quale persero la vita 262 lavoratori, di cui 136 nostri connazionali. Come sempre il nostro sindacato partecipa ad una commemorazione importante, che ricorda il sacrificio di tanti italiani caduti sul lavoro all’estero, alla presenza dei Reali del Belgio e quest’anno anche del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Tajani. Un evento assurto a simbolo di tutte vittime italiane del lavoro cadute nel mondo, in Europa come nelle Americhe, negli anni nei quali il nostro era un Paese di emigranti, con tanti, soprattutto operai, che sceglievano di partire per andare dove la loro manodopera era richiesta, spesso per svolgere professioni pericolose e poco retribuite pur di garantire un avvenire a se stessi ed alle proprie famiglie, anche a volte, come nel drammatico caso di Marcinelle, a costo della vita. Un passato da ricordare per tante ragioni e che noi dell’Ugl non ci dimentichiamo mai di commemorare e che ha visto anzi il nostro sindacato, prima Cisnal, da sempre in prima linea nel ricordo e nella richiesta di verità e giustizia. Una data che onoriamo innanzitutto per ricordare il sacrificio dei nostri connazionali e rendere loro un doveroso omaggio. Ma anche per tenere presenti le inadempienze di allora del nostro Stato, che non fu in grado di evitare la loro partenza, per far sì che quella tragedia sia di insegnamento per cercare di costruire, oggi, un’Italia migliore, dato che anche ai giorni nostri, purtroppo, seppure in modo diverso, tanti giovani decidono di partire non trovando adeguate prospettive di lavoro in Patria. Per ricordare, poi, il fatto che in molti casi gli Stati che richiesero, elemento da sottolineare, e poi accolsero i nostri lavoratori non offrirono loro condizioni adeguate dal punto di vista della formazione, della tutela della salute e sicurezza e della dignità del lavoro. Anche in questo caso Marcinelle rappresenta un monito per fare in modo che oggi, in epoca di globalizzazione dei mercati e migrazioni, si riescano, finalmente, a diffondere anche le tutele e i diritti del lavoro e la cultura della salute e della sicurezza, non solo in Europa, ma anche nel resto del mondo, imprimendo finalmente una dimensione sociale alla stessa globalizzazione. Questa ricorrenza deve essere da stimolo per una ulteriore riflessione sul tema della sicurezza sul lavoro anche nel nostro Paese, dove solo nei primi cinque mesi del 2023 sono state 358 le vittime sul lavoro. Una giornata, quindi, non di solo ricordo e omaggio, ma anche di impegno per il presente ed il futuro.