La centralità del dialogo sociale e della contrattazione collettiva nel lavoro

Con le ultime audizioni dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confsal, si è praticamente chiusa la fase conoscitiva del Parlamento italiano su un pacchetto di comunicazioni relative alle Istituzioni europee. In particolare, l’attenzione si è concentrata sul programma dell’Unione europea per il 2023, sul programma di lavoro della Commissione 2023, sulla relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea nell’anno 2023 e sul programma di diciotto mesi del Consiglio dell’Unione europea. Sono diversi i punti evidenziati dai sindacati che, nel complesso, hanno rimarcato l’importanza del momento storico che si sta vivendo che arriva dopo la pandemia da Covid-19 e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. I prossimi mesi, peraltro, sono quelli che porteranno alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, in calendario per giugno 2024. Fra i vari temi analizzati, la questione della transizione, che è, allo stesso tempo, ambientale, energetica e digitale. Negli ultimi mesi, si è andata accentuando una differenziazione fra chi vuole accelerare sulla transizione e chi, viceversa, consiglia maggiore prudenza, invitando a guardare con attenzione anche alla sostenibilità economica e sociale delle iniziative prese per contrastare i cambiamenti climatici. L’Ugl, presente nel Cese, ha, fra l’altro, richiamato la centralità del dialogo sociale e della contrattazione collettiva.