Oggi la riunione del Consiglio dei ministri prima della pausa estiva. Ma già si guarda alla ripresa dei lavori, con vista sulle elezioni europee del prossimo anno

Dal caro-voli, alle licenze dei taxi, fino ai provvedimenti in materia di giustizia: sono tante le misure attese nel Consiglio dei ministri di oggi (convocato dalle 17), contenute nel decreto omnibus, poiché riguarda diverse materie, prima della pausa estiva. Come spiega l’agenzia Ansa, in realtà i decreti sono due, entrambi appunto omnibus. Il decreto giustizia va «dall’estensione delle intercettazioni alle pene più severe per chi appicca gli incendi, dall’8 per mille anche per il recupero delle tossicodipendenze fino all’addio all’autoisolamento Covid, per finire con la riorganizzazione del ministero della Cultura». Rinviata all’autunno qualsiasi discussione sul salario minimo, il governo guarda già alla ripresa dei lavori dopo il via libera in Parlamento, nei giorni scorsi, della delega fiscale, su cui la premier Giorgia Meloni ha espresso soddisfazione in quanto l’intervento mira a «meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci». Ma al netto dei prossimi impegni dell’esecutivo e, soprattutto, della questione di giornata – la vicenda che ruota attorno alle recenti dichiarazioni del responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis, sulla strage di Bologna –, non è passata inosservata l’intervista del presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber, all’emittente tedesca Zdf, dove ha commentato il ruolo – presente e futuro – di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia nell’UE, con vista giugno 2024, quando si terranno le elezioni europee. Pur sottolineando che persistono ancora delle divergenze, sembra non venire esclusa una possibilità di collaborazione – anche se, sottolinea, un eventuale ingresso di FdI nel PPE «non è al momento in discussione» –, alla luce delle mosse del governo italiano e del presidente del Consiglio. «Meloni ora è rispettata e accettata a livello internazionale, ha sostenuto il trattato di Lisbona al Parlamento italiano e il patto migratorio e vuole plasmare l’Europa. Penso che faremmo un grosso errore se mettessimo sullo stesso piano AfD e Giorgia Meloni», il commento di Weber. Per poi aggiungere: «Credo che Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia debbano dimostrare nelle prossime settimane e mesi di essere al fianco di questa Europa». Sul tema è intervenuto su Twitter (X) il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani: «Condivido le parole di Manfred Weber sul rapporto del Partito popolare europeo con Giorgia Meloni, guida dei conservatori europei. Nuovi equilibri nelle istituzioni UE con forze convintamente europeiste rappresentano una prospettiva importante. Per costruire un’Unione più vicina ai cittadini». A gennaio Meloni aveva incontrato Weber a Palazzo Chigi. Il tema delle alleanze sarà centrale nei prossimi mesi e nel centrodestra si inizia già a scorgere qualche timida manovra, con l’obiettivo (dichiarato) di riuscire a cambiare maggioranza in Europa.