Anche la Romania accusa Mosca di crimini di guerra

La guerra in Ucraina prosegue nel quadro di un inasprimento che si è registrato soprattutto nelle ultime ore, anche alla luce dei recenti attacchi a Mosca con droni. Oggi si sono registrate «esplosioni in Crimea, in particolare potenti deflagrazioni sono state riferite a Gvardeyskoye», base aerea dell’aeronautica russa, nel distretto di Simferopoli. Come ha riferito Rbc-Ukraine «le autorità della penisola annessa da Mosca unilateralmente nel 2014 hanno bloccato il traffico sul ponte di Crimea, ma senza fornire una motivazione». Nel frattempo proseguono anche gli attacchi russi in diverse città dell’Ucraina. «I terroristi russi hanno nuovamente attaccato i porti, il grano e la sicurezza alimentare globale, si tratta di una minaccia per tutti in tutti i continenti. La Russia può e deve essere fermata», ha commentato il presidente Volodymyr Zelensky su Telegram, in riferimento ai raid russi sulla regione di Odessa e ai danneggiamenti alle infrastrutture portuali. «Tutti i nostri servizi operativi – ha poi aggiunto Zelensky – hanno funzionato in modo efficiente. Fortunatamente non ci sono vittime ma ci sono danni, soprattutto nel Sud del paese». Critiche alla Russia sono giunte anche dalla Romania, con il presidente Klaus Iohannis che su Twitter ha osservato che «i continui attacchi della Russia contro le infrastrutture civili dell’Ucraina sul Danubio, in prossimità della Romania, sono inaccettabili. Sono crimini di guerra e compromettono ulteriormente la capacità di Kiev di trasferire i suoi prodotti alimentari a chi ne ha bisogno nel mondo». Quanto al vertice in Arabia Saudita per analizzare la «formula per la pace» proposta da Zelensky, Mosca, attraverso la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ritiene che l’unico scopo «è quello di creare un’alleanza antirussa guidata dai paesi occidentali e dall’Ucraina».