A settembre Camera e Senato dovranno lavorare su diversi dossier, a partire dal ddl Nordio, passando per l’autonomia differenziata e il salario minimo

Ancora una manciata di giorni e i lavori parlamentari saranno sospesi per concedere ai deputati e ai senatori qualche giorno di riposo prima del mese di settembre, che si preannuncia impegnativo. Camera e Senato dovrebbero chiudere per la pausa d’agosto tra lunedì e martedì prossimi. Dovrebbero, perché c’è (ancora) qualche incertezza sul calendario. Che prevede, al Senato, l’esame del decreto Pa 2, sul quale il governo porrà la fiducia, che sarà votata domani, quando è in programma anche l’informativa della ministra del Lavoro, Elvira Calderone, sul reddito di cittadinanza. Venerdì tocca al decreto Caldo, che prevede le misure a tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica e deve poi passare alla Camera. Palazzo Montecitorio se ne occuperà al ritorno dalla vacanze (il provvedimento scade il 26 settembre). Alla Camera tocca invece esaminare la delega fiscale e la sospensiva dell’esame della pdl sul salario minimo (dovrebbe essere di due mesi), anche se fonti di maggioranza, citate dalla stampa, indicano il possibile voto dopo il via libera alla delega fiscale. A settembre, poi, con la ripresa dei lavori il Parlamento dovrà esaminare diversi dossier, a partire dal ddl Nordio, passando per l’autonomia differenziata, il salario minimo, la ratifica del Mes e la proposta di legge sulla maternità surrogata come reato universale. Da non dimenticare la proposta di riforma costituzionale (al momento, l’ipotesi più probabile prevede l’elezione diretta del presidente del Consiglio).