il Cremlino: «Minaccia evidente, prendiamo misure»

Ancora un attacco con droni a Mosca, con obiettivo lo stesso grattacielo colpito nei giorni scorsi, mentre altri velivoli senza pilota – ha riferito proprio il sindaco della capitale russa – sono stati abbattuti. L’esercito russo ha poi reso noto di avere sventato un attacco analogo sul Mar Nero. Una situazione che complessivamente inasprisce le tensioni tra i due paesi in guerra, con il Cremlino che, tramite il portavoce Dmitri Peskov, ha riconosciuto che «la minaccia esiste, è evidente» e «si stanno prendendo misure». In questo senso la comunità internazionale appare più cauta, compresi gli Stati Uniti. Intervistato dalla Cnn, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, John Kirby, ha sottolineato «che noi non incoraggiamo gli attacchi all’interno della Russia». «Abbiamo avuto colloqui con gli ucraini riguardo alle nostre preoccupazioni sugli attacchi all’interno della Russia – ha quindi spiegato Kirby –. La nostra posizione è che vogliamo focalizzarci sulla guerra all’interno dell’Ucraina, vogliamo assicurarci che abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno per avere successo in questa controffensiva». Nel frattempo il presidente bielorusso Alexander Lukashenko è tornato a parlare di un eventuale impiego di armi nucleari, come riporta Belta. «Le armi nucleari significano sicurezza. Dio non voglia che dobbiamo usare queste armi. Spero ancora che non accada», ha dichiarato Lukashenko, aggiungendo che il suo paese ha già avuto «abbastanza guerre nella storia», motivo per cui auspice che la Bielorussia non non debba entrarci, «soprattutto sotto il mio controllo», ma si dice comunque pronto «a difendere il paese in ogni momento».