Più forza agli accordi condivisi

L’articolo 3 del decreto-legge appena approvato dal Consiglio dei ministri stabilisce che il ministero del Lavoro e il ministero della Salute si attivino per favorire la sottoscrizione di linee guida fra le parti sociali per disciplinare i comportamenti da tenere per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici; tali linee guida sarebbero poi recepite con decreto interministeriale, proprio per dare maggiore consistenza alle intese. Durante l’ultimo incontro è emersa l’ipotesi di arrivare ad un protocollo complessivo per affrontare le diverse emergenze. Rispetto al caldo, si è già iniziato a discutere sulla base di una bozza prodotta dai due ministeri con il supporto dell’Inail. Sono tre i punti focali di questo testo che il governo vuole costruire con le parti sociali per affrontare in maniera strutturale l’allarme caldo e, più in generale, per rafforzare le misure di prevenzione degli effetti dei cambiamenti climatici sui lavoratori e le lavoratrici. In primo luogo, la valutazione dei rischi, in linea con quanto previsto dal decreto legislativo 81/2008. La valutazione dei rischi dovrà tener conto di tre aspetti. Al primo posto, troviamo la valutazione delle ondate di calore e le relative temperature, alte o percepite, che possono produrre effetti sulla salute. I colpi di sole, i crampi da calore, l’esaurimento e il colpo di sole sono classificati come infortuni sul lavoro. Sempre in fase di valutazione, si individuano i fattori che contribuiscono all’insorgenza delle patologie da calore (temperatura, umidità, basso consumo di liquidi, esposizione diretta, poco ricambio d’aria, attività fisica, alimentazione, indumenti e dpi inappropriati), compresi i fattori individuali (età, patologie pregresse, farmaci assunti, gravidanza, alterazioni) e quelli correlati alla mansione svolta. Un secondo aspetto è quello della sorveglianza sanitaria, con un ruolo centrale affidato al medico competente, chiamato a valutare tutti gli aspetti indicati sopra. Il quadro si completa con l’adozione delle strategie di prevenzione e protezione, a partire dall’informazione e dalla formazione dei lavoratori circa i rischi generali e specifici. In tale campagna, sono coinvolti anche gli studenti in alternanza scuola lavoro. Particolare attenzione è poi riposta verso una corretta idratazione, con uso moderato di caffè e divieto di bevande alcoliche, e l’utilizzo di abbigliamento e dpi adeguati. La riorganizzazione dei turni di lavoro dovrebbe essere fatta con i rappresentanti sindacali, prevedendo più pause. Il sito di riferimento per indicare le giornate climaticamente avverse è quello del ministero della Salute.