Il sostegno alla contrattazione collettiva potrebbe arrivare con la legge di bilancio

Il dibattito sul salario minimo ha assunto, almeno nelle ultime settimane, una connotazione più politica che sindacale, a causa del pressing che l’opposizione sta facendo sul governo per arrivare ad una legge per l’introduzione di una soglia di legge. Soprattutto i leader del Partito democratico, Elly Schlein, e del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, hanno alzato i toni del confronto, nonostante le aperture al dialogo della premier Giorgia Meloni. Nella giornata di domani, è in calendario l’avvio della discussione in aula della proposta di legge unificata presentata da tutti i partiti di minoranza, esclusa Italia viva di Matteo Renzi. Il centrodestra proporrà un supplemento di valutazione, con un ritorno in commissione per cercare di arrivare ad un punto di contatto che possa valorizzare il ruolo della contrattazione collettiva, come chiesto, in particolare, dalla Cisl e dalla Ugl. A quel punto, la palla tornerà alla minoranza che dovrà scegliere se andare al voto immediatamente, con la certezza di una bocciatura, oppure se fare un passo indietro, dimostrando la volontà di trovare una soluzione condivisa. Carlo Calenda di Azione si è già detto disponibile al confronto che, in tal caso, dovrebbe vedere il coinvolgimento anche dei sindacati e delle associazioni datoriali. Il tutto dovrebbe avvenire prima della legge di bilancio, soprattutto se si vuole incentivare la contrattazione collettiva.