Sul tema si muovono Unione europea e Regno Unito

«Sfortunatamente, al momento, è impossibile tornare» all’accordo sul grano «perché non è in fase di attuazione». È tornato a precisarlo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, aggiungendo tuttavia che il presidente Vladimir Putin «ha chiarito che la Russia è pronta a riprendere immediatamente l’accordo non appena sarà attuato». Ad ogni modo la decisione di Mosca, arrivata nei giorni scorsi, di non prorogare l’accordo sul grano, ha suscitato clamore e accuse da parte della comunità internazionale e fin qui i tentativi di riavvicinamento da parte della Turchia si sono rivelati vani. In più Kiev ha rivolto accuse alla Russia di attaccare depositi del grano e infrastrutture strategiche nei pressi di Odessa. «Condanno fermamente gli attacchi russi alle infrastrutture ucraine di stoccaggio ed esportazione del grano – ha commentato su Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen –. Mentre la Russia continua la sua guerra spietata, noi continuiamo a sostenere l’Ucraina. Oggi abbiamo versato altri 1,5 miliardi di euro per contribuire al funzionamento dello Stato e alla riparazione delle infrastrutture. Ne arriveranno altri». Anche il Regno Unito è intervenuto sul tema, dopo il colloquio di oggi tra il premier britannico Rishi Sunak e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. «Il Regno Unito sta lavorando a stretto contatto con la Turchia per ripristinare l’accordo sui cereali», sottolinea una nota diffusa da un portavoce di Downing Street. Peskov, sempre oggi, ha infine riferito che i presidenti Vladimir Putin e Aleksandr Lukashenko (Bielorussia) si sono incontrati e hanno discusso «il tema del gruppo Wagner, il tema della cooperazione commerciale ed economica, lo Stato dell’Unione e le minacce esterne lungo il perimetro dei nostri paesi».