Il Partito popolare ha vinto le elezioni spagnole, ottenendo il 33,05% dei voti e 136 seggi, una soglia comunque distante dalla soglia di 176 per raggiungere la maggioranza assoluta. Neppure l’alleanza con Vox, al di sotto delle aspettative, pur restando il terzo partito più votato (33 seggi conquistati), permetterebbe ai popolari guidati da Alberto Nuñez Feijóo di raggiungere la maggioranza. Al contrario, il Psoe del premier uscente Pedro Sanchez, il quale aveva indetto elezioni anticipate dopo la grave sconfitta del suo partito a livello locale avvenuta nel mese di maggio, ha registrato un recupero importante, che sommato a tutte le altre forze politiche nell’area della sinistra potrebbe persino permettergli di tentare la strada di un nuovo esecutivo. Ma la questione è più complessa di così – andrebbero trovati accordi per una coalizione di governo – e non si può escludere una fase di stallo politico, con una ripetizione del voto all’orizzonte. La parola, ora, spetta al re Felipe VI, il quale dovrà avviare le consultazioni. Da parte sua Feijóo richiede «il diritto del Pp di formare il governo», in quanto partito più votato alle elezioni di domenica. Sanchez, in ogni caso, ha chiuso a qualsiasi possibilità di dialogo con i popolari.