Nei prossimi giorni arriverà la rimodulazione degli obiettivi strategici del Piano
Con l’incontro fra il ministro Raffaele Fitto e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal, Confsal e Usb e l’audizione dello stesso Fitto presso le commissioni riunite di Camera e Senato si è, di fatto, conclusa la verifica sullo stato dell’arte del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per l’esponente di Fratelli d’Italia, già presidente della regione Puglia, esistono delle criticità, in particolare sul versante dell’individuazione degli obiettivi e delle procedure, per cui è fondamentale agire ora per evitare conseguenze negative dopo. Con i sindacati, Fitto è stato chiaro: «Questo governo ha avuto il coraggio di aprire un confronto puntuale con la commissione europea». Un confronto che ha l’obiettivo immediato di sbloccare la terza e la quarta rata dei finanziamenti, ma anche di mettere in sicurezza l’obiettivo finale di giugno 2026. L’interlocuzione con Bruxelles ha come oggetto i 55 obiettivi della terza rata e 10 dei 37 obiettivi della quarta, ma anche altri aspetti centrali, a partire dall’inserimento nel Pnrr di opere già finanziate con fondi nazionali per 67 miliardi di euro e dal ruolo del fondo di coesione. I sindacati, pur con delle sfumature, hanno apprezzato il lavoro svolto dal ministro. Resta chiaramente la preoccupazione circa l’effettiva capacità di spesa delle nostre amministrazioni, con la Ugl che, in particolare, ha chiesto un supporto per gli enti locali.