Ma per Mosca colpiti «depositi di munizioni ucraini»

«I terroristi russi hanno deliberatamente preso di mira le infrastrutture per il commercio del grano e ogni missile russo è un colpo non solo per l’Ucraina, ma per tutti coloro che nel mondo vogliono una vita normale e sicura». L’accusa alla Russia – che non ha voluto prorogare l’accordo sul grano – arriva direttamente dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, su Telegram. Zelensky ha quindi riferito di aver «ascoltato le informazioni sugli attacchi russi notturni a Odessa e ad altre regioni». Secondo Kiev gli attacchi notturni delle forze armate russe hanno distrutto 60 mila tonnellate di grano, di contro il ministero della Difesa russo afferma di aver colpito «strutture dell’industria militare, infrastrutture per il carburante e depositi di munizioni delle forze armate dell’Ucraina» nei pressi di Odessa. Quanto alla crisi del grano, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato a Radio Sputnik che «l’Onu ha ancora tre mesi per realizzare l’accordo e ottenere risultati concreti», circostanza che permetterebbe a Mosca di ridiscutere della ripresa delle esportazioni attraverso il Mar Nero. Intanto, sul terreno, Kiev ha rivendicato l’attacco alla base militare russa in Crimea. «Un’operazione di successo – così l’ha definita su Telegram il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov – è stata condotta nella Crimea occupata. Il nemico sta nascondendo l’entità dei danni e il numero delle vittime». Al riguardo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov ha riferito che il presidente russo Vladimir Putin è stato informato delle esplosioni al campo di addestramento militare in Crimea e che, di conseguenza, si stanno prendendo le misure necessarie.