Tra le accuse anche morte come conseguenza del reato
Due scafisti sono stati arrestati dalla Squadra mobile di Reggio Calabria con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza del reato. Quest’ultima accusa è legata al decesso del bambino di pochi anni, trovato in mare senza vita. Le indagini sono state avviate a seguito dell’approdo a Reggio Calabria della nave della Guardia costiera “Dattilo” con a bordo 810 migranti, una parte dei quali proveniente dal centro di accoglienza di Lampedusa, gli altri, circa 300, salvati in mare, nel tratto tra l’isola di Lampedusa e le coste della Tunisia. Nel dettaglio, i due soggetti conducevano una piccola imbarcazione partita da Sfax (Tunisia) che a causa delle condizioni meteo ha dovuto allertare i soccorsi. Durante il trasbordo su un peschereccio, il piccolo è caduto in mare.