di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl
Oggi è l’anniversario della morte del giudice Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, un giorno tragico, indelebile nella storia della nostra Repubblica, che deve essere onorato da cittadini e istituzioni rafforzando l’impegno nella lotta alla mafia ed alla criminalità per garantire legalità, giustizia e sicurezza. In modo concreto. Ieri l’impegno dell’Ugl in questo senso, dal nostro punto di vista peculiare, quello sindacale, si è tradotto nelle proposte rivolte al ministro Piantedosi nel corso dell’incontro tra il titolare degli Interni ed i sindacati sul tema della sicurezza. Il confronto tra il Ministro ed i segretari generali delle quattro Confederazioni italiane – presenti anche Landini per la Cgil, Sbarra per la Cisl e Bombardieri per la Uil – ha toccato temi fondamentali per il personale della sicurezza, come la necessità di un potenziamento degli organici e di nuove iniziative sul fronte della formazione, ma anche di importanti questioni di cui si occupano quotidianamente la Polizia di Stato e le altre Forze dell’Ordine connesse al mondo del lavoro, come l’uso dei beni confiscati alla mafia, il caporalato, la sicurezza nei luoghi di lavoro ed anche, cosa che ha riguardato purtroppo diversi uffici dell’Ugl sul territorio nazionale, gli atti vandalici ai danni delle sedi delle Confederazioni sindacali. La nostra sigla ha posto all’attenzione del Ministro vari temi per noi particolarmente importanti, come la richiesta di investimenti sul personale della Polizia di Stato, finalizzati ad un aumento degli organici ed a paghe migliori, unica strada per per garantire una maggiore sicurezza delle città ed e un più capillare controllo del territorio, anche nell’ambito della lotta contro il caporalato ed il lavoro nero e per ridurre il fenomeno drammatico degli infortuni e delle morti sul lavoro. Un altro tema importante sul fronte sicurezza, quello dell’immigrazione, a nostro avviso andrebbe attenzionato sotto due profili: sul versante della sicurezza, per evitare che i gli stranieri irregolari diventino manovalanza per la criminalità organizzata, e sul versante dell’integrazione, per dare risposte certe e rapide a coloro che hanno diritto ad accedere ai percorsi di tutela internazionale. Non bisogna poi dimenticare il ruolo delle Forze dell’Ordine anche nella gestione delle questioni sociali e lavorative, il ruolo delle prefetture nelle grandi vertenze, l’importanza del mantenimento della pace e della coesione sociale anche in caso di scioperi, ad esempio nel settore dei trasporti, o di manifestazioni legate al carovita e a istanze sociali come sussidi statali e questione abitativa. Con un occhio di riguardo nei confronti delle periferie, dove, per ragioni diverse, possono annidarsi i rischi maggiori, rafforzando i presidi dello Stato. Per garantire a tutti, sempre, libertà, legalità, giustizia e sicurezza.