Un blackout fa saltare il nuovo appuntamento fra Osservatorio e parti sociali

Un inconveniente tecnico non dipendente dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali (un blackout ha interessato l’intera area romana di via Veneto e dintorni) ha fatto saltare il secondo tavolo di confronto fra gli esperti dell’Osservatorio sulla spesa previdenziale e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e delle altre sigle sindacali e datoriali. L’incontro di oggi sugli strumenti di gestione degli esodi incentivati è stato posticipato al pomeriggio del 26. L’obiettivo del governo, su questo specifico tema, è quello di arrivare ad un solo strumento, semplificando l’attuale quadro che si caratterizza per la contemporanea presenza di Isopensione, Contratto di espansione e incentivi ad personam, con, peraltro, forti differenze legate alla grandezza dell’azienda. Naturalmente, come emerso già nel precedente incontro con la ministra Marina Calderone, la costruzione delle regole dipende anche dalle risorse immediatamente disponibili. Secondo una prima stima, il Ministero potrebbe chiedere in vista della legge di bilancio risorse complessive e aggiuntive per almeno 15 miliardi. Nove miliardi sarebbero destinati al taglio del cuneo contributivo, mentre fino a due miliardi potrebbero andare sugli incentivi al welfare aziendale e alla produttività. A quel punto, per gli interventi previdenziali potrebbero essere disponibili sui quattro miliardi per iniziare a costruire il dopo Fornero.