«Contro l’inflazione non serve la recessione»

Per un “addetto ai lavori” come Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, una buona notizia c’è e cioè che «il tasso di inflazione è sceso negli ultimi mesi, anche in Italia, e può scendere anche più velocemente di quanto previsto dalla Bce il mese scorso visto che i prezzi dell’energia stanno continuando a calare». Intervistato da Bloomberg tv al G20 in India, Visco ha detto che per frenare inflazione in Europa «non credo ci sia bisogno di una recessione, possiamo farlo» senza provocarla. Il governatore ha ribadito la necessità di decidere a ogni riunione della Bce sui tassi «basandosi sui dati» e di «esser cauti» onde evitare con conseguenze sulla «stabilità finanziaria». Secondo Visco, infatti, «c’è il rischio di fare troppo e se fai troppo alla fine rischiamo di superare anche il nostro target. C’è anche però il rischio di fare molto poco, dobbiamo quindi essere bilanciati e prendere le decisioni in base alle informazioni che ci arrivano». A quel punto si è resa necessaria una spiegazione, perché sembrava davvero una critica diretta alla Bce, al suo presidente Christine Lagarde e al board in questa fase monopolizzato dai falchi: no, ha sottolineato Visco, «non sono d’accordo» con chi sostiene ci siano stati errori nelle previsioni dell’inflazione e nella reazione della Banca centrale. Semmai «le errate proiezioni sono state dovute all’esplosione dei prezzi del gas che sono state una conseguenza dell’inaspettata guerra in Ucraina». Insomma, per ridurre l’inflazione «dobbiamo essere prudenti: pazienti per la politica monetaria e prudenti per le azioni e gli effetti delle nostre policy». Ma, a buon intenditor…