di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Raggiunto ieri l’accordo tra Tunisia ed Ue, un patto fortemente voluto dal nostro Presidente del Consiglio, all’insegna di una nuova strategia per affrontare la questione migratoria. Una strategia basata su due punti fermi: da un lato la dimensione europea del tema e dall’altro la necessità di una più stretta collaborazione con i Paesi di partenza. L’intesa – fondamentale dal punto di vista italiano, dato che buona parte degli sbarchi di irregolari sulle nostre coste provengono proprio dal Paese nordafricano – è stata firmata a Tunisi dal presidente tunisino Kais Saied e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, alla presenza di Giorgia Meloni e del premier olandese Rutte, ed ora dovrà essere approvata dagli Stati membri dell’Unione. Il Memorandum prevede dei fondi, pari a 105 milioni, per aiutare il governo tunisino nell’azione di contrasto agli scafisti, attraverso un partenariato operativo contro i trafficanti di esseri umani e un potenziamento del coordinamento delle operazioni di ricerca, salvataggio e rimpatrio. Ma non solo: i punti dell’accordo sono 5 in totale per realizzare un patto «reciprocamente vantaggioso». Sono, infatti, previsti anche ulteriori investimenti europei in Tunisia per la promozione del turismo attraverso un sostegno al trasporto aereo, in favore della digitalizzazione, dell’agricoltura sostenibile e del miglioramento della rete idrica. C’è, inoltre, uno specifico punto che si occupa di politica energetica. Poi l’impegno per sostanziosi aiuti per lo sviluppo economico, legati al piano tra Tunisia e Fmi che prevede l’introduzione di un pacchetto di riforme strutturali. Infine la parte forse più innovativa del Memorandum, quella relativa al miglioramento delle “connessioni interpersonali”: l’Ue comprenderà anche la Tunisia nel programma Erasmus+, con un fondo di 10 milioni per questa iniziativa, per favorire gli scambi culturali ed incentivare le opportunità di studio, formazione e lavoro in Europa per i ragazzi tunisini e destinerà altri 65 milioni per la transizione digitale e green di 80 istituti scolastici tunisini. Una scommessa sull’integrazione, utile, questo è il nostro auspicio, anche al fine di contrastare le derive integraliste tra le giovani generazioni in un’ottica di maggiore conoscenza e migliore convivenza tra le due sponde del Mediterraneo. Nel complesso un passo avanti importante, per tutti gli attori coinvolti, che verrà celebrato con una conferenza internazionale che si terrà a Roma domenica prossima sul tema generale delle migrazioni, alla quale dovrebbe essere presente lo stesso presidente Saied, assieme ad altri importanti capi di Stato e di governo dell’area Mediterranea. Nell’ambito di un percorso che, con l’intesa appena raggiunta tra Ue e Tunisia, non trova una conclusione, ma un punto di inizio.