Incrementi medi di 124 euro per i 928mila docenti e di 90 euro per il personale Ata

In termini numerici, si tratta di uno dei comparti più grandi e non solo del pubblico impiego. La sottoscrizione del rinnovo del contratto collettivo di lavoro della scuola interessa, infatti, oltre 1,2 milioni di addetti. I 928mila docenti avranno un aumento medio di 124 euro, mentre i quasi 212mila addetti ricompresi nella categoria del personale Ata (amministrativi, tecnici, ausiliari) potranno contare su di un incremento nell’ordine di 90 euro. Sono invece 190 gli euro in più spettanti ai quasi 5.800 direttori amministrativi. Completano il quadro gli oltre 77mila lavoratori dell’università e degli enti di ricerca (non sono conteggiati i docenti) e i poco più di 9mila gli addetti del sistema Afam, l’alta formazione artistica e musicale. Gli aumenti erano già stati in parte erogati nei mesi scorsi, con il saldo che dovrebbe arrivare a partire da ottobre. Il rinnovo riguarda il triennio 2019-2021 e, non a caso, un minuto dopo la sottoscrizione dell’intesa, i sindacati di categoria sono tornati a chiedere l’apertura di un nuovo confronto per il triennio 2022-2024. Fra le novità dell’accordo collettivo, la possibilità per il personale con contratto a tempo determinato di fruire di tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari. Possibile il lavoro da remoto, ma soltanto in determinate occasioni. Sono ammesse, ad esempio, le riunioni a distanza, purché esse non abbiano natura deliberativa.