Il leader della Lega lancia una proposta che trova la sponda di Forza Italia. Tajani: «Noi sempre stati favorevoli»

«Un vantaggio per lo Stato». Il leader della Lega e vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, definisce così la «pace fiscale», rilanciando una proposta che trova d’accordo anche gli alleati di governo. A partire dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nominato nelle ultime ore segretario di Forza Italia: «Siamo sempre stati favorevoli ad una pace fiscale», ha detto , ribadendo la contrarietà di FI a «qualsiasi tipo di condono». «La pace fiscale, che naturalmente deve essere una pace dove si paga gran parte del debito fiscale, sempre soltanto da chi è in regola e non dall’evasore, è un tema che va affrontato e discusso», ha quindi aggiunto Tajani. Con la pace fiscale, questo il ragionamento di Salvini, che oggi è intervenuto al suo arrivo a Cagliari per l’inaugurazione del distretto della cantieristica nautica, «lo Stato incassa una marea di miliardi da usare per stipendi e pensioni e significa una liberazione per 15 milioni di persone», che «hanno fatto la dichiarazione dei redditi, ma hanno un conto aperto con l’Agenzia delle Entrate». A chi evade, invece, Salvini non ha intenzione di fare sconti: «Poi gli evasori totali, quelli che non hanno mai pagato per quanto mi riguarda vanno in galera. Se uno ha un arretrato che negli anni raddoppia e quadruplica va aiutato perché altrimenti continueremo ad avere milioni di italiani di serie B».