Lavrov sull’invio degli F-16: «Una minaccia nucleare»

«Stiamo tornando a casa con un buon risultato per il nostro Paese e, cosa molto importante, per i nostri guerrieri». Così il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, tracciando un bilancio del vertice Nato, a Vilnius, che s’è concluso ieri. Kiev ha ricevuto rassicurazioni sia in merito alla sua futura adesione alla Nato, che avverrà una volta conclusa la guerra contro la Russia, che riguardo al sostegno economico, finanziario e militare – tra le altre cose, sono state fornite dagli States anche delle bombe a grappolo – da parte dei Paesi occidentali. Che, a stretto giro, potrebbero fornire all’Ucraina gli F-16, i jet da combattimento che Kiev sta chiedendo con insistenza fin dall’inizio del conflitto. Ieri il ministro della Difesa ucraino, Dmytro Kuleba, ha anticipato che l’esercito ucraino potrebbe schierarne alcuni entro marzo 2024. Gli F-16 rappresentano una minaccia «nucleare» per la Russia, ha minacciato oggi il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, accusando l’Occidente di creare una «minaccia esistenziale» per i russi. Immediata la replica dell’omologo ucraino: «L’Ucraina riceverà gli F1-6 nei tempi previsti. La Russia dovrà farselo andare giù nonostante lo strepito di Lavrov», ha scritto su Twitter. Da registrare un attacco con droni su Kiev, che ha causato almeno una vittima.