Al momento, l’ipotesi di introdurre la flat tax per i dipendenti è in subordine
Primo via libera del Parlamento alla legge delega in materia di riforma del fisco. Ora, il testo passa al Senato dove dovrebbero essere apportate ulteriori integrazioni, in particolare sulla parte relativa alla gestione del contenzioso tributario; conseguentemente, il provvedimento tornerà alla Camera per un’ultima votazione e, quindi, la parola passerà al governo che dovrà predisporre i decreti legislativi. Guardando al lavoro dipendente, almeno al momento, l’attenzione sembra essere guardare maggiormente all’ipotesi di introdurre una aliquota unica separata su alcune voci, come ad esempio i premi di produttività, e su alcune mensilità, come la tredicesima. L’alternativa è quella di introdurre una flat tax sui redditi incrementali da lavoro dipendente. A conti fatti, le due misure si sovrappongono su parecchi punti, anche se non mancano le differenze. La flat tax incrementale sui redditi da lavoro dipendente agevola chi ha prestazioni lavorative con più datori di lavoro; una categoria che è oggi penalizzata dall’effetto moltiplicare che si applica in presenza di più certificazioni uniche. La flat tax non si applicherebbe invece alla tredicesima mensilità, in quanto non aggiuntiva, mentre dovrebbe applicazione nelle varie forme di welfare volontario. Il dibattito è comunque aperto, con i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl che hanno chiesto all’esecutivo di essere coinvolti.