Il premier ha incontrato Bonaccini a palazzo Chigi. Vertice anche con la vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, sui migranti

«Presto» arriveranno «le risorse per il post alluvione». Lo ha assicurato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che oggi ha incontrato il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, a palazzo Chigi. Al centro del faccia-a-faccia lo «stato post alluvione che ha colpito i territori di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena». Discusso anche il tema dell’uso delle risorse dei fondi di Coesione e sviluppo». In una nota di palazzo Chigi si legge anche che il premier «ha confermato la piena disponibilità a definire nei prossimi giorni le modalità di assegnazione delle risorse, ribadendo il positivo avanzamento del lavoro tra il ministero per le Politiche di coesione e la regione Emilia-Romagna». Quello con Bonaccini è soltanto uno degli impegni che figuravano oggi nell’agenda del presidente del Consiglio, reduce dal vertice Nato, a Vilnius, dove, tra le altre cose, ha annunciato di essere stata invitata dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, alla Casa Bianca per il 27 luglio. Dopo il presidente dell’Emilia Romagna, è stato il turno della vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, impegnata in un viaggio di due giorni (domani in programma un incontro con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, con il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani). «L’Italia sta svolgendo un ruolo chiave nel contribuire a garantire un accordo dell’Ue su migrazione e asilo, qualcosa che gli europei che andranno alle urne il prossimo anno devono vedere», ha ammesso su Twitter Schinas, poco prima di vedere Meloni. I flussi migratori illegali sono stati al centro dell’incontro tra le due leader. Un tema particolarmente attuale e che presto potrebbe trasformarsi in un’emergenza: i numeri raccolti dalle autorità riferiscono infatti di un aumento esponenziale degli arrivi illegali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E le cose potrebbero andare peggio, se l’Unione europea resterà immobile di fronte al fenomeno. Dal giorno del suo insediamento a palazzo Chigi, Meloni ha lavorato tanto per dare nuovamente centralità al dossier, riuscendoci, e convincere i partner europei a concentrarsi sui movimenti primari, venendo così incontro alle esigenze dei Paesi che rappresentano l’approdo preferito dei flussi, a partire proprio dall’Italia.