Il ministro degli Esteri ha incontrato l’omologo sloveno, Tanja Fajon, e quello croato, Gordan Grlić Radman
«Abbiamo affrontato la delicatissima questione dell’immigrazione clandestina e la lotta al traffico degli esseri umani, con una visione che può essere solo europea perché non ci sono soluzioni diverse da quella europea, anche per la protezione delle frontiere esterne». Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo a margine del vertice con l’omologo sloveno, Tanja Fajon, e quello croato, Gordan Grlić Radman. «Abbiamo guardato con attenzione anche a ciò che accade in Africa perché la questione migratoria si risolve se si agisce affrontandone le cause», ha aggiunto il titolare della Farnesina, ribadendo un concetto espresso in più occasioni anche dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: il problema è rappresentato esclusivamente dall’immigrazione illegale – non a caso: giovedì il Consiglio dei ministri ha dato il via libera, in esame preliminare, al dpcm con la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025”, che prevede l’ingresso di 452 mila migranti – mentre la soluzione passa soltanto attraverso una maggiore collaborazione con i Paesi africani, con i quali va adottato «un modello di cooperazione non predatorio». Poi un commento sulla possibile adesione di Kiev alla Nato: «Io credo che la scelta più giusta sia quella di dar vita a un Consiglio Nato-Ucraina per preparare il terreno ad una futura adesione di Kiev, che dovrà per forza avvenire dopo la guerra».