Il Rapporto Annuale dell’Istat. Dal manifatturiero, invece, segnali di rallentamento

Nel primo trimestre 2023, secondo quanto riportato dall’Istat nella sintesi del Rapporto Annuale 2023, «si registra una dinamica congiunturale positiva per il Pil, superiore a quella delle altre economie dell’Unione europea, trainata soprattutto dal settore dei servizi. La manifattura mostra invece segnali di rallentamento». Incoraggianti anche le stime per il biennio in corso, con l’Istituto che prevede una crescita dell’economia dell’1,2% quest’anno e dell’1,4% il prossimo, sostenuta dalla domanda interna e in maniera più contenuta dalla domanda estera netta che, secondo l’istituto nazionale di statistica, «beneficerà della fine della fase più acuta della crisi energetica». Una crescita è attesa anche per gli investimenti, che dovrebbero aumentare del 3% nel corso dell’anno, registrando però il tasso più basso degli ultimi tre anni e rallentando ulteriormente nell’arco dei prossimi dodici mesi. Il rallentamento del tasso di investimento, spiega l’Istat, «sarà condizionato dal venir meno degli incentivi all’edilizia; in compenso, tra il 2023 e il 2024, si rafforzeranno gli investimenti pubblici e privati connessi con la progressiva attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza». Nel frattempo, oggi, l’istituto ha diffuso anche il report sull’andamento delle vendite al dettaglio, aumentate a maggio dello 0,7% in valore e dello 0,2% in volume a livello congiunturale, mentre a livello tendenziale hanno riportato rispettivamente un +3% e un -4,7%. A frenare, rispetto allo stesso mese di un anno fa, sono i volumi venduti sia di genere alimentari (-3,8%) si di prodotti non alimentari (-5,2%).