L’ok è arrivato dal Consiglio dei ministri di ieri. Nel frattempo si lavora per l’espulsione dei migranti, arrivati in Italia, che non hanno diritto all’accoglienza

Stop all’immigrazione illegale. Questo (da sempre) l’obiettivo dichiarato dal governo. Che ieri in Consiglio dei ministri ha dato il via libera, in esame preliminare, al dpcm con la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025”, che prevede l’ingresso di 452 mila migranti – 136 mila nel 2023, 151 mila nel 2024, 165 mila nel 2025 – rispetto ad un fabbisogno rilevato di 833 mila unità. Nel testo, estese le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti: insieme a elettricisti e idraulici, una quota specifica viene riattivata per gli addetti ai settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria. Aggiunti anche «lavoratori per il trasporto passeggeri con autobus e per la pesca». D’altronde, come detto, l’esecutivo vuole impedire esclusivamente i flussi migratori illegali, che troppo spesso mettono a rischio la vita stessa dei migranti – impossibile dimenticare tragedie come quella di Cutro, davanti la costa crotonese, di febbraio – e arricchiscono i trafficanti. Un obiettivo non facile, possibile soltanto con la collaborazione dei Paesi di partenza. Su questo punto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è sempre stato abbastanza chiaro, invitando i partner europei ad adottare «un modello di cooperazione non predatorio» con i Paesi dell’Africa. Sullo sfondo il piano del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che punta ad imprimere un’accelerazione alle espulsioni dei migranti che non hanno diritto all’accoglienza, rendendo attuativa una norma del decreto Cutro, recepita in linea di principio anche dal nuovo Patto asilo e immigrazione approvato a inizio giugno dai ministri dell’Interno dell’Ue. Si tratta di 12 mila persone, provenienti dalla Costa d’Avorio e dalla Tunisia, Paesi considerati sicuri e con i quali l’Italia ha già sottoscritto accordi di riammissione, sbarcate in Italia nella prima metà del 2023.