«Abbiamo un piano progettato prima dell’invasione dell’Ucraina, ossia in un altro mondo. L’esigenza di adeguare questi programmi c’è»

Nessuna preoccupazione. Il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, s’è detto ottimista sull’erogazione da parte della Commissione europea della terza rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dovrebbe avvenire a stretto giro. «Stiamo lavorando intensamente e costruttivamente con la Commissione europea», ha aggiunto, all’Assemblea di Farmindustria, a Roma. Conferme in questo senso erano arrivate anche direttamente da Bruxelles: «Le cose stanno andando bene», aveva assicurato ieri la direttrice generale della task force Ripresa e resilienza della Commissione europea, Céline Gauer, intervenendo all’evento dell’Anci “Missione Italia 2021-2026”. «Quando parliamo di utilizzo delle risorse europee assistiamo spesso a un approccio superficiale, quello di chi dice “spendiamole”. Ma dobbiamo anche capire in che direzione stiamo andando. Bisogna avere la capacità di fotografare le criticità», ha osservato Fitto, invitando tutte le parti in causa ad una maggiore collaborazione. Le criticità infatti «non devono essere occasione di scontro, ma devono essere oggetto di un confronto per trovare delle soluzioni. Abbiamo un Pnrr che è stato progettato prima dell’invasione dell’Ucraina, ossia in un altro mondo. L’esigenza di adeguare questi programmi c’è». «La riuscita del Pnrr non è una sfida di questo governo, ma è una sfida del Paese a cui tutti siamo chiamati a remare nella stessa direzione». Su questo punto, anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stato sufficientemente esplicito, nei giorni scorsi: «Mi dispiace, anche se non mi stupisce, che anche il Pnrr sia diventato in Italia terreno di scontro, perché penso che su partita del genere occorre comportarci come un solo uomo: maggioranza, opposizione, tutti i livelli istituzionali. Aziende, sindacati, magistrati, intellettuali, gente comune. Non è in gioco il governo ma la credibilità internazionale dell’Italia». «L’Italia ce la farà soprattutto grazie ai sindaci e ai Comuni che sono quelli che spenderanno meglio e in fretta», ha invece assicurato oggi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenuto anche lui all’Assemblea di Farmindustria.