Secondo il Bollettino Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, sulle previsioni occupazionali di luglio, sono oltre 585mila le assunzioni, a tempo determinato superiori ad un mese o a tempo indeterminato, programmate dalle imprese a luglio. Le stesse arrivano a poco meno di un milione e mezzo nel trimestre luglio-settembre. Un andamento positivo sia rispetto al mese di luglio 2022 (+80mila assunzioni) sia rispetto al trimestre luglio-settembre 2022 (+197mila). Allo stesso tempo, non solo assistiamo ad una conferma, ma addirittura ad un aumento del problema strutturale del mercato del lavoro italiano: la difficoltà di reperimento, il famoso mismatch, che riguarda il 47,9% delle assunzioni previste, aumentato di circa 8 punti in più rispetto a luglio 2022.
Nel solo mese di luglio sono oltre 280 mila, su 585 mila assunzioni previste, le ricerche di personale per cui le aziende dichiarano difficoltà di reperimento. A incontrare le maggiori criticità, le imprese della metallurgia e dei prodotti in metallo (61,5% dei profili), seguite da costruzioni (60,9%), meccatronica (59%), legno-mobile (58,3%), moda (54,1%) e turismo (53,7%). Tutto ciò a dimostrazione del fatto che il dibattito e la relativa proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo non sposterebbe di una virgola i problemi del mercato del lavoro italiano e che, qualora servisse investire o dare corpo ad un’iniziativa comune tra maggioranza e opposizione, è sulle politiche attive del lavoro, sulla formazione e sull’orientamento al lavoro che bisognerebbe puntare.
Dal punto di vista del modello contrattuale, due aspetti positivi riguardano a luglio l’aumento su base annua del ricorso ai contratti a tempo indeterminato (+18 mila unita, pari al +22,5%), seguiti da quelli a termine e stagionali (+57 mila, pari a +19,5%) e di apprendistato (+8 mila, pari al +35,3%), e la diminuzione dei contratti di collaborazione occasionale e a partita Iva (-10 mila, pari al -31,6%).
Quanto alla dimensione delle imprese, sono le piccole, cioè quelle con meno di 50 dipendenti, a programmare ben il 67,2% delle assunzioni complessivamente previste per il mese di luglio 2023. È l’industria, nel suo complesso, a trainare le assunzioni a luglio e nel trimestre luglio-settembre, grazie alle entrate programmate delle costruzioni, che, allo stesso tempo, sono tra quelli che riscontrano maggiori difficoltà di reperimento.
Se si potesse scommettere sulla soluzione più efficace e immediata, in senso anche prospettico visto la sfida rappresentata dall’AI, si dovrebbe puntare tutto sui meccanismi di accompagnamento al lavoro, dalle politiche attive alla formazione, e, di conseguenza, si ridurrebbe anche la quota di coloro che si accontentano di “lavori poveri”, perché “povera” è la loro formazione e le loro prospettive, di conseguenza anche le retribuzioni.

di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale Ugl