Al via il semestre della presidenza spagnola del Consiglio Ue

Si rivelerà un vantaggio o uno svantaggio per la campagna elettorale del premier spagnolo uscente, Pedro Sanchez, la presidenza di turno del Consiglio Ue? Lo sapremo all’indomani del 23 luglio, data delle elezioni generali. Intanto, ieri, a Madrid si è tenuta la conferenza stampa che segna l’avvio, avvenuto ufficialmente sabato 1° luglio, della presidenza spagnola del Consiglio Ue fino alla fine del 2023. Tante le priorità indicate da Sanchez: dalla riforma del mercato elettrico al Patto per la migrazione e l’asilo, passando per la riforma del Patto di stabilità.
Obiettivo ambizioso, tra i tanti, è ridurre le dipendenze strategiche dell’Ue da Paesi terzi, da una parte, promuovendo i dossier che favoriscono lo sviluppo di industrie e tecnologie strategiche in Europa; da un’altra, proponendo una strategia globale e lungimirante per garantire la sicurezza economica e la leadership globale dell’Ue entro il 2030. Tra i dossier di maggiore attenzione, il Critical Raw Materials Act e il Net Zero Industry Act. La Spagna si è impegnata sulla riforma del mercato elettrico e soprattutto ad accelerare i dossier legislativi relativi alla Fit for 55. Sosterrà anche un maggiore approfondimento del mercato interno, il completamento dell’unione bancaria e dell’unione dei mercati dei capitali, il consolidamento e il miglioramento degli strumenti comuni come i fondi NextGenerationEu, una gestione più efficiente e coordinata dei processi di migrazione e di asilo e un sostegno coordinato all’Ucraina e agli altri Stati vicini. «Abbiamo una grande responsabilità e siamo consapevoli che l’Europa sta affrontando nuove sfide», «siamo consapevoli dei nostri doveri», ha dichiarato Pedro Sanchez.