Possibile la stabilizzazione dei precari e l’assunzione di giovani laureati in apprendistato

Il decreto-legge 44/2023 interviene solo in parte della grave carenza di personale che si riscontra a livello territoriale, in particolare negli enti locali. Sono infatti poche le misure specifiche, anche se poi il contenuto di altri articoli ha, comunque, delle ricadute pure sulle amministrazioni territoriali. Si pensi, a titolo di esempio, della proroga della semplificazione in fatto di espletamento dei concorsi. L’articolo 3 interviene sul personale di diretta collaborazione degli organi di indirizzo politico delle regioni; lo stesso articolo dispone anche la possibilità per i comuni con meno di 5mila abitanti di utilizzare le risorse stanziate per le assunzioni legate al Pnrr anche nel corso del 2023. In qualche caso, le misure sono molto mirate, come quelle relative al personale della regione Calabria, mentre il comma 5 dell’articolo 3 permette alle regioni, alle città metropolitane, alle province e ai comuni di procedere alla stabilizzazione del personale con contratto a tempo determinato con almeno trentasei mesi di servizio negli ultimi otto anni, sempre avendo le risorse necessarie. In quest’ultima casistica, rientra anche il personale già utilizzato per fronteggiare gli eventi sismici nell’Italia centrale del 2009 e del 2016-2017. Ha una portata più in generale l’articolo 3-ter che autorizza le amministrazioni ad assumere, nel limite del 10% delle facoltà assunzionali, giovani laureati con contratto di apprendistato di durata massima di trentasei mesi; il reclutamento è con una prova scritta più la valutazione dei titoli. È ammessa la successiva trasformazione a tempo indeterminato. L’articolo 18, viceversa, disciplina l’accesso al fondo anticipazioni di liquidità in favore degli enti territoriali in stato di dissesto finanziario. Lo stesso articolo punta, inoltre, a gestire altre questioni, come, ad esempio, i ristori statali in periodo di Covid-19, i fondi per le opere indifferibili e la possibilità di utilizzare i ribassi d’asta per gli interventi di edilizia scolastica.