L’approvazione del decreto-legge 44/2023 è un primo passo di un percorso più complesso

Negli anni, la Pubblica amministrazione ha perso appeal soprattutto nelle giovani generazioni. È, quindi, fondamentale ridare centralità al lavoro alle dipendenze dello Stato, avviando un grande piano di assunzioni, partendo da enti locali, sanità e scuola, con prospettive di carriera reali

La valutazione generale della nostra Organizzazione sul decreto-legge 44/2023 è nella sostanza positiva. Era infatti necessario intervenire sul rafforzamento della capacità amministrativa e sugli organici della Pubblica amministrazione. Naturalmente, si tratta di un percorso complesso, che non può esaurirsi con questo provvedimento urgente, ma che deve, anche in linea con i contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, proseguire, guardando in particolare agli enti locali, alla sanità e alla scuola, oltre naturalmente alla valorizzazione professionale ed economica del personale in servizio. Una considerazione che, peraltro, è lo stesso governo a condividere, in quanto, quasi contemporaneamente alla definitiva conversione in legge del presente provvedimento, ha messo in campo un nuovo decreto-legge che prova ad intercettare altre problematiche sempre inerenti alla Pubblica amministrazione. Il decreto-legge 44 guarda principalmente alle Amministrazioni centrali. Il blocco del turn over ha generato dei pesanti vuoti negli organici, un progressivo innalzamento dell’età media ed un depauperamento delle competenze, proprio nel momento in cui anche la Pubblica amministrazione è alle prese con gli effetti della transizione digitale ed ambientale. Ciò che serve è, pertanto, un grande piano di assunzioni, a tutto tondo, ma anche la definizione di linee strategiche chiare per riportare la Pubblica amministrazione al ruolo che le compete, che è quello di essere volano di sviluppo e motore di crescita attraverso un rapporto coerente e fruttuoso con i cittadini e le imprese. Serve, altresì, un rilancio dell’immagine della Pubblica amministrazione, soprattutto nelle giovani generazioni.