Borrell: «Dalla Russia ancora un crimine di guerra»

È salito il bilancio dei morti, che conta anche alcuni bambini, dell’attacco missilistico russo di ieri sera nella città di Kramatorsk, nella regione orientale ucraina di Donetsk. Più di 60 i feriti. Dura la condanna da parte delle istituzioni europee per quello che viene giudicato un crimine di guerra. «In un’altra dimostrazione del terrore che la Russia sta imponendo ai civili ucraini, un missile da crociera ha colpito un ristorante e un centro commerciale a Kramatorsk. Questo era un noto punto di incontro per la stampa internazionale. Ancora una volta, la Russia continua a violare il diritto internazionale e a commettere crimini di guerra», ha scritto su Twitter l’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell. La versione russa differisce però dai resoconti che arrivano dall’Ucraina. Il ministero della Difesa russo, secondo quanto riferito dall’agenzia Interfax, ha infatti affermato che l’obiettivo colpito nel bombardamento a Kramatorsk non era civile, ma un «punto di dispiegamento temporaneo del personale di comando della 56esima brigata di fanteria motorizzata delle forze armate ucraine». Rimane in primo piano l’insurrezione del gruppo Wagner di sabato scorso. Dopo la sua mediazione, il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, ha confermato la presenza del capo della milizia di mercenari, Yevgeny Prigozhin, a Minsk. Intanto il Cremlino ha definito «speculazioni» le voci riprese dal New York Times secondo le quali il generale Sergei Surovikin, del quale si sarebbero perse le tracce da alcuni giorni, era a conoscenza del tentativo di ammutinamento della Wagner. «Ora ci saranno molte speculazioni, pettegolezzi e così via intorno a questi eventi», ha dichiarato il portavoce Dmitri Peskov, ripreso dalle agenzie russe. Il Cremlino ha poi espresso «un alto apprezzamento per le iniziative del Papa per la soluzione del conflitto ucraino».