Il centrodestra e, in generale, i partiti conservatori continuano la loro avanzata. Ciò a dimostrazione ulteriore del fatto che a fronteggiarsi sono due paradigmi politici ben definiti e opposti. Gli elettori o, meglio, quelli che tra gli elettori vanno a votare lo sanno molto bene.
A misurarsi, in questa epoca straordinaria, sono due visioni della società, dell’economia, dei diritti e del futuro. Proprio ciò che è accaduto in Grecia, dove la vittoria alle legislative di Kyriakos Mitsotakis, capofila dei conservatori, è stata schiacciante. Mitsotakis ha vinto per un secondo mandato con la promessa di compiere una serie di riforme ed ha tutte le carte in regola per riuscirvi, visto che ha ottenuto il 40,55% dei consensi, cioè la maggioranza assoluta di 158 seggi sui 300 del Parlamento monocamerale greco. Risultato che gli consente di governare da solo. Il suo programma economico prevede aumenti salariali, soprattutto per i redditi più bassi falcidiati dall’inflazione, e massicce assunzioni negli ospedali pubblici. Guardando anche il programma che il governo Meloni sta attuando, è facile capire quali siano le ricette e le risposte che caratterizzano il centrodestra, in Grecia o in Italia, ovvero quelle che servono ad arginare le crisi scatenate, e non ancora riassorbite, prima dalla pandemia e poi dal “caro materie prime”, dall’impennata dell’inflazione, nonché dall’ideologica transizione ecologica in atto, che già molte “vittime” sul campo delle imprese e del lavoro sta mietendo. Senza tralasciare il tema dei diritti civili nel quale l’Italia si sta distinguendo grazie al ddl, che ha già ricevuto un primo sì, che intende considerare la pratica della maternità surrogata come reato universale, anche se commesso all’estero, solo da cittadini italiani.
Mitsotakis ha vinto soprattutto per un dato di fatto incontrovertibile: dopo il rovinoso decennio di crisi economica tra il 2010 e il 2018 e le giravolte clamorose della sinistra rappresentata da Syriza e dell’ex premier Tsipras, la Grecia ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni.
Un’altra vittoria, ancorché in una realtà territoriale più piccola, va segnalata: il risultato delle elezioni regionali in Molise 2023 da parte del Sindaco di Termoli, Francesco Roberti, eletto Governatore del Molise, con più del 60% di voti, a fronte di un’affluenza in calo al 47,94%, contro il 36,3% di preferenze raccolte dal candidato di centrosinistra e M5s, Roberto Gravina. Che cosa ha portato Roberti a vincere? Secondo lo stesso neopresidente, il fatto di essere stato «tra la gente», perché i molisani avevano bisogno di un confronto diretto e perché Roberti intende imprimere una svolta alla regione, mettendo al primo posto la sanità. Proprio come accaduto con il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.
Le risposte da dare sono sempre le stesse e al momento le sa dare soltanto il centrodestra.

di Francesco Paolo CaponeSegretario Generale Ugl