Meloni: «Un errore portarlo ora in Aula. Chi chiede la decisione subito non aiuta l’Italia»

Si preannuncia una settimana intensa. A stretto giro – il 30 giugno, se la data verrà confermata dalla Conferenza dei capigruppo di palazzo Montecitorio –, il disegno di legge per la ratifica del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, approderà in Aula alla Camera. Diversi sono gli scenari che potrebbero concretizzarsi: si va dalla bocciatura con il voto, al via libera con i soli voti dell’opposizione e il centrodestra che potrebbe non presentarsi in Aula. Impossibile escludere aprioristicamente un altro scenario. Quello che prevede uno slittamento della discussione a settembre. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, s’è già espressa, mostrando un certo scetticismo sulle tempistica: «È un errore portarlo ora in Aula. Chi chiede la decisione subito non aiuta l’Italia», ha osservato ieri. C’è molta incertezza. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha chiarito quale sarà la posizione del suo partito: «Rispetterò le scelte della maggioranza. Condivido le parole di Giorgia Meloni: parlarne adesso non è utile all’Italia. Abbiamo un sistema economico che corre grazie alle nostre imprese e un sistema bancario sano: se ne può parlare tranquillamente in autunno».