Le costruzioni rappresentano un settore che tra il 2010 e il 2020 ha segnato una quota compresa tra il 5% e il 6% del Prodotto interno lordo complessivo dell’Unione europea e che si prospetta in ulteriore sviluppo nei prossimi anni in funzione della transizione energetica e ambientale. Tuttavia, è anche un settore caratterizzato da alcune criticità. Il Report on the professions and qualifications to be subject of modernization sottolinea come sia «ampiamente accettato che uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo del settore delle costruzioni nell’Unione europea è la disponibilità di capitale umano, sia in termini di forza lavoro altamente qualificata, sia a causa del basso livello di competenze», aggiungendo che «mentre le offerte di lavoro nel settore sono cresciute vertiginosamente negli ultimi anni, l’istruzione terziaria e la formazione professionale continua non sono cresciute in linea con la domanda esistente». Il Rapporto calcola che per sostituire i lavoratori edili che entreranno in età pensionabile, dovranno essere assunti, entro il 2030, 4 milioni e mezzo di lavoratori. L’attuale richiesta di profili nel settore può fornire un’indicazione in merito alla tipologia di opportunità lavorative che si presenteranno nei prossimi anni. Prevale la richiesta di lavoratori edili (43,2% dei posti di lavoro disponibili), seguiti da professionisti appartenenti a settori delle scienze e dell’ingegneria (9,5%), dai lavoratori elettromeccanici (8,6%) e dagli operai tecnici (6,3%).