di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Nell’ambito del “viaggio nel futuro” dell’Ugl, nel percorso che il sindacato sta compiendo per analizzare le dinamiche contemporanee della produzione e dell’occupazione e per trovare risposte e soluzioni adeguate per i prossimi anni, non si può tralasciare l’importanza delle abilità trasversali nel determinare l’occupabilità di una persona. A questo il sindacato sta dedicando un’attività, il progetto europeo Erasmus Socratest, in collaborazione con altri partner internazionali. Analizzare e valutare le abilità trasversali di chi cerca lavoro, ovvero creatività, capacità relazionali e sociali, l’attitudine a collaborare e fare squadra, l’abilità nella gestione dello stress, del tempo, l’attitudine alla leadership e così via, in modo che siano adeguatamente considerate dalle aziende. Perché le abilità trasversali sono tanto decisive per un’impresa che cerchi collaboratori capaci quanto le competenze tecniche, naturalmente fondamentali, ma, a ben vedere, non sufficienti. Un tema che si ricollega a quello dell’automazione e delle scoperte tecnologiche, che continuano a trasformare i processi produttivi. Un’esigenza di “umanità” garantita dalle abilità trasversali resta fondamentale, infatti, anche e soprattutto mentre le attività economiche vengono rimodellate dall’automazione e dai progressi tecnologici. Nella riformulazione dei percorsi formativi per venire incontro alle esigenze del mercato del lavoro bisogna puntare su istruzione e formazione più adeguate ed attinenti alla contemporaneità, ma occorre anche investire sulle cosiddette “soft skills”, le abilità trasversali. Un modo per farlo consiste nell’incentivare la partecipazione dei giovani alla vita sociale e comunitaria, di cui un esempio è lo stesso sindacato. Per evitare quell’isolamento e quella disumanizzazione che possono essere, ed in molti casi purtroppo sono, le conseguenze negative dei progressi tecnologici, della digitalizzazione, della robotizzazione. È ancora necessario, fortunatamente, avere forti capacità comunicative e interpersonali per formare con successo relazioni, lavorare insieme e soddisfare appieno le esigenze umane. Gli individui che possiedono abilità trasversali, come l’intelligenza emotiva e l’empatia, sono maggiormente in grado di connettersi con gli altri, comprenderne le prospettive e rispondere di conseguenza. I sistemi di intelligenza artificiale sono certamente in grado di produrre risposte basate su dati già esistenti, ma gli esseri umani sono gli unici che possono essere davvero creativi. Le preoccupazioni di natura etica relative ai sistemi di intelligenza artificiale possono essere in parte affrontate con la capacità, solo umana, di pensare in modo critico, di arrivare a conclusioni moralmente accettabili, supervisionando attentamente l’IA, ed in quest’ottica le abilità trasversali sono fondamentali, ora e nel futuro.