Mosca: «Una nuova menzogna»

Non solo guerra sul campo, ma anche una guerra fatta di tensioni e sospetti reciproci quella che prosegue tra Ucraina e Russia. Oggi il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha infatti accusato Mosca di preparare un «attentato terroristico» nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata proprio dai russi. La centrale è stata già oggetto di approfondimenti da parte della comunità internazionale a causa delle drammatiche conseguenze che potrebbero seguire ad un eventuale incidente nell’area. «La nostra intelligence ha ottenuto informazioni secondo cui la Russia sta considerando lo scenario di un attacco terroristico alla centrale di Zaporizhzhia», ha detto Zelensky su Telegram. Il timore più elevato in caso di attacco mirato sarebbe, come osservato dal presidente ucraino, il «rilascio di radiazioni». Tuttavia Mosca respinge questa accusa, definendola una «bugia». «È una nuova menzogna. Abbiamo appena avuto contatti con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica», ha chiarito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Intanto è tornato a parlare anche il presidente russo, Vladimir Putin. «La riserva di mobilitazione non è illimitata, e sembra che gli alleati occidentali dell’Ucraina abbiano davvero deciso di combattere la Russia fino all’ultimo ucraino», ha detto durante un incontro con i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, secondo Interfax. Quanto al ruolo futuro dell’Ucraina, oggi è intervenuto anche il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il quale ha ricordato, in previsione del vertice Nato dell’11-12 luglio, che «lo stesso governo ucraino ha rilevato che un suo ingresso non sia in discussione, mentre la Russia conduce una guerra contro l’Ucraina. Perciò – ha aggiunto il cancelliere – io chiedo che, a Vilnius, ci si concentri su ciò che oggi ha assoluta priorità, cioè l’effettivo rafforzamento della capacità di combattimento dell’Ucraina».