«Quando arriverà e se arriverà il voto alle Camere la Lega voterà come ha sempre dichiarato»

«Quella del ministero dell’Economia è un’opinione tecnica. Decide il Parlamento». Così il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, interviene nel dibattito aperto dal documento del ministero dell’Economia che de facto non rileva criticità per la finanza pubblica in caso di ratifica dell’accordo sul Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, da parte del nostro Paese. La coalizione di centrodestra è sempre stata contraria a tale eventualità: «Tecnicamente uno può fare i conti per quello che è il bilancio pubblico, poi politicamente tutto il centrodestra, dalla Meloni al sottoscritto, ha sempre ritenuto che in questo momento il Mes non è strumento utile per il Paese. Quando arriverà e se arriverà il voto in Parlamento la Lega voterà come ha sempre dichiarato», ha ricordato il leader leghista, assicurando che non c’è nessuna frattura all’interno del governo – «Ieri ero a pranzo con Giorgetti. Abbiamo parlato di questo è di tanto altro e siamo in perfetta sintonia» – e quindi non è scoppiato nessun caso. Checché ne dicano dal Partito democratico – «Il tema del Mes ci riporta alla differenza che esiste tra propaganda e realtà», ha commentato Pina Picierno (Pd), intervenendo a RaiNews24 – che, insieme al Terzo Polo – «La ratifica del Mes non serve solo a tener fede ai nostri impegni internazionali ma è una decisione chiaramente vantaggiosa per l’Italia», ha scritto su Twitter Ivan Scalfarotto –, è favore della ratifica. Il Mes ha prodotto, sì, una frattura, ma all’interno dell’opposizione. In Parlamento, infatti, la ratifica non troverebbe il sostegno del Movimento 5 stelle: «Noi siamo contrari allo strumento del Mes perché ha delle condizionalità che distruggono i Paesi. Sicuramente non voteremo favorevole», ha detto vicepresidente del M5s, Michele Gubitosa, intervenendo ad Agorà, la trasmissione televisiva in onda su RaiTre. Oggi la commissione Esteri della Camera ha approvato il testo base del disegno di legge di ratifica del Mes (assenti tutti i deputati, membri della maggioranza) con i voti di Pd, Italia viva-Azione, PiùEuropa mentre il M5s s’è astenuto. Adesso il testo passa all’esame della commissione Bilancio per il parere per poi far ritorno alla commissione Esteri, dove sarà votato il mandato al relatore. Approdo in Aula previsto per il 30 giugno.