Confermata la stima preliminare: +7,6%

L’Istat ha confermato la stima preliminare: a maggio i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% su base congiunturale e del 7,6% su base annua, rallentando rispetto al mese precedente quando il confronto tendenziale aveva riportato un +8,2%. Un rallentamento, quello italiano, che si accompagna a quello registrato anche nell’Eurozona, dove l’indice è sceso al 6% dal 7,1% di un mese prima. Secondo quanto rilevato dall’Istat, a comportare il risultato italiano è stato il rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da +26,6% a +20,3%) e, in misura minore, di quelli degli alimentari lavorati (da +14,0% a +13,2%), degli altri beni (da +5,3% a +5,0%), dei servizi relativi ai trasporti (da +6,0% a +5,6%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,9% a +6,7%). Per quanto riguarda il carrello della spesa, l’analisi mostra un andamento simile sia per i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +11,6% a +11,2%), sia per quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,9% a +7,1%). «Il rallentamento- spiega l’istituto nel commento ai dati – appare ancora fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei Beni energetici, in particolare della componente non regolamentata, in calo su base congiunturale. Nel settore alimentare, i prezzi dei prodotti lavorati mostrano un’attenuazione della loro crescita su base annua, che contribuisce alla decelerazione dell’inflazione di fondo (scesa a +6,0%)».