Naufragio al largo della Grecia: almeno 78 vittime. In tutto forse 750 migranti, appena 104 i soccorsi. Si temono 500 morti

Un altro tragico naufragio nel Mediterraneo. L’ong Alarm Phone ha riferito che al largo di Pylos, in Grecia, un barcone con circa 750 migranti a bordo si è capovolto, provocando almeno 79 vittime. 104 i migranti soccorsi, tutti gli altri sono dispersi. In quel punto le acque sono profonde ben 4000 metri e si temono 500 morti. Un superstite ha riferito che nella stiva erano ammassati 100 bambini. Per il portavoce della guardia costiera greca, Nikolaos Alexiou, «il peschereccio era lungo 25-30 metri. Il suo ponte era pieno di gente (soprattutto uomini, ndr) e presumiamo che l’interno fosse altrettanto pieno», di donne e bambini. «Diversi contrabbandieri rinchiudono le persone per mantenere il controllo. Secondo tre superstiti, l’incidente è avvenuto quando la Guardia Costiera ha agganciato il peschereccio con una corda per provare a trainarlo. Allora, forse per il vento, il peschereccio si è ribaltato, affondando in 10-15 minuti. Frontex ha confermato che il suo velivolo di sorveglianza aveva individuato la barca martedì alle 09:47, informando immediatamente informato le autorità competenti, Italia e Malta comprese, e che i passeggeri hanno «rifiutato qualsiasi aiuto», nonostante a bordo nessuno indossasse giubbotti di salvataggio. Il primo ministro greco Ioannis Sarmas ha dichiarato tre giorni di lutto per le vittime; i partiti hanno sospeso tutti gli appuntamenti della campagna elettorale per il voto del 25 giugno. L’evento si sta delineando come il più grande naufragio avvenuto nel Mediterraneo orientale o «la seconda strage di sempre» (secondo l’Oim). Sotto accusa, il governo e la Guardia costiera, i quali avrebbero fornito versioni contrastanti. In particolare, che l’incidente sia avvenuto al di fuori delle acque elleniche e che le persone a bordo avrebbero rifiutato i soccorsi.