I genitori hanno entrambi tentato i suicidio dopo la sparizione
Proseguono le investigazioni dei carabinieri di Firenze sulla scomparsa di Mia Kataleya Chiclo Alvarez, la bambina di cinque anni, di origine peruviana, sparita dal pomeriggio di sabato 10 giugno. Nel corso delle ricerche, una ventina di militari sono entrati in un palazzo adiacente all’ex hotel dove Kataleya vive insieme alla famiglia, ispezionandone anche il garage alla ricerca di possibili tracce. Nel frattempo è stata accolta la richiesta di scarcerazione del padre della piccola Miguel Angel Chicllo Romero, detenuto dal marzo scorso nel penitenziario di Sollicciano per reati contro il patrimonio. L’uomo, al quale la il giudice ha sostituito la misura cautelare con l’obbligo di firma, domenica scorsa – appresa la notizia della sparizione – aveva tentato il suicidio ingerendo detersivo per i panni e si era resa necessaria una lavanda gastrica. Ora però è il giudice ha deciso che può uscire dalla casa circondariale, «per stare vicino alla famiglia» in questo momento difficile. Anche la madre ha tentato di togliersi la vita, ingerendo candeggina, e ora è ricoverata in ospedale. Contattata telefonicamente dal Corriere Fiorentino, secondo la donna la figlia «è ancora viva», mentre spiegando il tentato suicidio ha spiegato: «Mi sono bloccata in un momento di disperazione e angoscia, avevo perso tutte le speranze, ho sbagliato. Vado avanti, continuo a sperare so che ci sono tante persone che mi sono vicine. Forse tornerò a casa già stasera, o forse domattina, vediamo». Si segue intanto una pista su Bologna, dopo che la piccola sarebbe stata avvistata a bordo di un autobus.