Lo denuncia l’Unicef Italia, in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile

Tra il 2017 e il 2021, sono morti in incidenti sul lavoro 74 ragazzi. Lo denuncia l’Unicef Italia, pubblicando in occasione della “Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile” il 1° Rapporto statistico “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro”. Analizzando i dati, emerge che la stragrande maggioranza delle vittime aveva un’età compresa tra i 15 e i 19 anni. Altri, però, ne avevano anche meno: sette ragazzi erano under 14. Il Veneto è la regione dove sono state registrate più vittime (Abruzzo, Basilicata, Sardegna, e Valle d’Aosta sono le regioni, che con la Provincia autonoma di Trento, nel quinquennio non hanno registrato nessun infortunio con esito mortale). Nello stesso periodo, riferisce ancora l’Unicef, citando le statistiche dell’INAIL, le denunce di infortunio di minorenni sotto i 19 anni sono state 352.140, perlopiù tra i giovani fino a 14 anni (erano 31.857 nel 2021 e 18.534 nel 2020). Il rapporto riferisce anche l’aumento del numero dei ragazzi lavoratori: nel 2022 erano circa 70 mila (69.601) quelli di età compresa tra i 15 e i 17 anni, in crescita rispetto al 2021 (51.845) e al 2020 (35.505), anno influenzato dallo scoppio della pandemia. «La posizione di “dipendente” raccoglie la maggiore percentuale di lavoratori, seguita da “operai agricoli” e “voucher”», osserva l’Unicef, aggiungendo che se invece si osserva «la fascia di età entro i 19 anni nel 2021 i lavoratori erano 310.258», anche in questo caso in crescita sul 2020 (243.856). Lombardia (240.252), Veneto (155.987), Emilia Romagna (134.694), Lazio (119.256) e Puglia (108.867) sono le cinque regioni con il maggior numero di ragazzi fino a 19 anni occupati complessivamente nell’arco del quinquennio analizzato. Per quanto riguarda il genere, infine, dei circa 310 mila minorenni fino a 19 anni che lavoravano nel 2021, i maschi rappresentavano la maggioranza – 193.138 contro 117.149 femmine –, con entrambe le voci in aumento rispetto ai 154.194 ragazzi e le 89.674 ragazze dell’anno precedente.