Il premier rivendica il ruolo determinante dell’Italia nel «cambio di priorità» dei partner europei, che adesso non si concentrano più esclusivamente sui movimenti secondari dei migranti

Nell’Unione europea «stiamo facendo molti passi in avanti su come inquadrare il fenomeno migratorio». Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’intervista di apertura del “Forum in masseria” di Bruno Vespa, all’indomani della visita a Palazzo Chigi del cancelliere tedesco Olaf Scholz – al centro dell’incontro proprio i flussi migratori – e dell’accordo sul nuovo Patto sulla migrazione raggiunto dai ministri degli Interni dell’Ue, riuniti in Lussemburgo al Consiglio Affari interni – si veda la pagina di Società –, con il ruolo decisivo dell’Italia. «Chi è intellettualmente onesto può riconoscere dalle dichiarazioni di Scholz come in Europa ci sia un cambio di priorità», ha aggiunto il premier, rivendicando un ruolo determinante nel “cambio di priorità» dei partner europei. Che, adesso, non si concentrano più esclusivamente sui “movimenti secondari», all’interno dell’Ue, dei migranti. «Quando sono arrivata nei primi Consigli europei ho posto un tema semplice: finché ci occupiamo solo dei movimenti secondari scarichiamo il problema uno sull’altro e non lo risolviamo. Ormai il paradigma della visione è condiviso da altri Paesi europei, anche quelli che sono stati più scettici», ha proseguito Meloni, sottolineando che l’importante è stoppare l’immigrazione illegale “prima che arrivi in Europa». Per riuscirci, però, «non si può prescindere dalla collaborazione di partenza e di transito: il lavoro che stiamo facendo nel Nord Africa è quello più serio». Nel corso dell’intervista sono stati toccati altri temi, altrettanto importanti: dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ai femminicidi, passando per le riforme costituzionali. Pur riconoscendo che la strada è ancora «lunga», il premier s’è detto «assolutamente ottimista» sul Pnrr dell’Italia che, a breve, riceverà la terza rata. Affrontato anche un tema che purtroppo rimane permanentemente attuale. Quello relativo ai casi di femminicidio – se ne contano a decine, ogni anno –, che il governo vuole provare ad arginare con un decreto legge, approvato pochi giorni fa dal Consiglio dei ministri, che prevede misure più stringenti per proteggere le donne vittime di violenza. Adesso il testo è atteso dall’esame di Camera e Senato, che dovranno convertirlo in legge entro 60 giorni. «Spero che nel passaggio parlamentare delle nostre norme contro il femminicidio ci sia terreno per trovare un accordo trasversale. Sono disponibilissima a lavorare insieme e incontrare chi ci lavora, non solo donne», ha detto Meloni. Infine, le riforme costituzionali, «una sfida di modernizzazione per l’Italia». Il governo ha due priorità: «Chi governa lo decidono gli italiani, non il palazzo, quindi dando attenzione e riconoscere il voto delle urne, ci deve essere l’elezione diretta. Poi serve la stabilità del governo».