Diverse le novità introdotte al testo; platea più ampia per l’assegno di inclusione

Si avvia alle battute conclusive, almeno al Senato, l’iter di conversione del decreto-legge Lavoro. Il provvedimento urgente, varato dal Consiglio dei ministri il 1° maggio scorso, andrà in aula mercoledì prossimo, con diverse modifiche ed integrazioni al testo già in vigore dallo scorso 5 maggio. Sul provvedimento, il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, aveva sentito i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri e Paolo Capone, con le stesse sigle che, successivamente, sono state audite dalla commissione lavoro del Senato. Le sigle sindacali, come noto, hanno opinioni diverse sul decreto-legge, con la Cisl e la Ugl soddisfatte e la Cgil e la Uil più critiche, nonostante il consistente taglio aggiuntivo del cuneo contributivo a favore dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35mila euro. Fra le novità introdotte nel corso dell’esame al Senato, si registra un allargamento della platea dei beneficiari dell’assegno di inclusione, lo strumento di sostegno al reddito destinato a sostituire il reddito di cittadinanza. Saranno inserite anche le persone maggiorenni coinvolte in percorsi di recupero socio assistenziale. Novità anche sul versante delle condizionalità, con uno specifico riferimento alla distanza chilometrica per la valutazione della congruità dell’offerta di lavoro.