Governo e parti sociali stanno studiando incentivi ad hoc ed una campagna informativa

Numeri e prospettive sul versante della previdenza complementare, che, alla luce della progressiva contrazione della previdenza pubblica, è destinata ad avere un peso sempre maggiore nei prossimi anni. I numeri sono quelli appena presentati dalla Covip, la commissione di vigilanza sui fondi pensione. Il 2022 si è chiuso con un calo del 3,6% delle risorse, mentre aumentano i contributi versati (3,7%) e gli iscritti (5,4%). I dati, che sembrano contraddittori a prima vista, in realtà si comprendono considerando alcuni fattori. In primo luogo, gli effetti della crisi su alcuni settori produttivi e, in secondo luogo, sul percorso di progressiva sostituzione in corso fra chi esce (lavoratori anziani con una carriera professionale lunga e mediamente più stabile) e chi entra (lavoratori giovani con stipendi mediamente più bassi, se non altro perché inquadrati in livelli contrattuali inferiori). Gli iscritti, ad oggi, sono circa 9,2 milioni, pochi però fra gli under 35. Proprio questo aspetto, della ridotta partecipazione dei giovani, è attenzionato da diverso tempo. Non a caso, in tutte le occasioni nelle quali i leader sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno avuto modo di interloquire con la ministra Marina Calderone si è ribadita la necessità di adottare delle misure per favorire il rilancio della previdenza complementare. Oltre alle agevolazioni fiscali, si pensa ad una campagna informativa.