I dati Eurostat. Attesa per le mosse di politica monetaria della BCE
Nel primo trimestre del 2023 l’Eurozona è entrata in recessione tecnica. A certificarlo sono le ultime rilevazioni dell’Eurostat sull’andamento del Prodotto Interno Lordo, che nel periodo interessato dall’indagine ha riportato una contrazione dello 0,1%, come anche nel trimestre precedente. Osservando le ultime rilevazioni di S&P global sul settore privato dell’area euro, si può notare come a tirare il freno dell’economia sia ancora il settore manifatturiero, con l’indice PMI relativo ai volumi di produzione che ha riportato il valore più basso da novembre. «I produttori di beni – si legge nell’analisi – sono stati messi sotto pressione dal rapido deterioramento del flusso di ordini, come mostrato dagli ultimi dati, in contrasto con l’ulteriore incremento della domanda di servizi nell’eurozona. Di conseguenza, dopo la più forte espansione in quasi un anno registrata ad inizio del secondo trimestre, il flusso totale di nuovi ordini di maggio ha indicato quasi una stagnazione». Commentando i dati il capo economista dell’Hamburg Commercial Bank. Cyrus de la Rubia, aveva infatti avvertito che «il declino del manifatturiero purtroppo pone un freno alla crescita economica e, nei prossimi mesi, potrebbe generare un altro rallentamento del terziario». Nonostante l’entrata in recessione, le borse europee hanno tenuto botta, rimanendo grosso modo in territorio positivo. A metà seduta la migliore è stata Piazza Affari, saldamente al di sopra del punto percentuale. Cresce, intanto, soprattutto alla luce dei risultati odierni sul PIL, l’attesa per le prossime decisioni di politica monetaria, anche se i mercati scommetto un nuovo rialzo dei tassi d’interessa da parte del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea.