di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Connettere meglio domanda e offerta di lavoro in un sistema nel quale ci sono da un lato troppe persone che cercano un’occupazione e non riescono a trovarla e dall’altro molte le aziende in difficoltà nel reperire personale. Una questione complessa che deriva da criticità diverse, ma che certamente deve essere affrontata anche rendendo più sinergica l’azione delle agenzie private e dei centri per l’impiego pubblici, che ora, invece, procedono nella propria attività in modo autonomo. Per cercare di risolvere questo problema, il ministro del Lavoro Marina Calderone ha annunciato di voler intervenire sia riqualificando i centri per l’impiego, per i quali sono previste 6mila nuove assunzioni, sia anche raccordando le informazioni a disposizione dei centri stessi con il patrimonio di conoscenze delle agenzie per il lavoro private, attraverso la creazione di una nuova piattaforma digitale di ultima generazione integrata, che connetta i dati degli enti pubblici e privati che si occupano di mettere in contatto imprese e persone in cerca di un’occupazione. In un processo, come dichiarato dallo stesso ministro, “di integrazione, di tutti quelli che sono i soggetti che oggi hanno titolarità e possono operare nell’ambito del mercato del lavoro”. Preferendo una collaborazione ad un atteggiamento concorrenziale oppure volto a favorire l’una o l’altra tipologia di ente che si occupa di collocamento. Un’iniziativa positiva e da concretizzare al più presto, per eliminare un ostacolo legato ad una mancanza di raccordo fra le informazioni già disponibili, che provoca, assieme ad altri fattori, l’attuale mismatch fra domanda e offerta. Certamente, poi, occorre puntare su un altro aspetto fondamentale, quello relativo alla mancanza di una formazione più strettamente connessa con le reali esigenze del mondo produttivo. Un tema di più complessa risoluzione, che interessa anche il mondo della scuola, quello della cultura e dei mass media, per un vero e proprio cambio di prospettiva, che punti sulle competenze e sostenga il merito, ma che deve iniziare ad essere affrontato innanzitutto, anche seguendo l’impianto del decreto lavoro dello scorso Primo Maggio, migliorando orientamento, formazione e riqualificazione professionale nell’ambito di più efficaci politiche attive. Se i dati attuali sull’occupazione, come ricordato dalla stessa Calderone, sono abbastanza positivi, ciò non significa che non ci sia ancora molto da fare. È il momento di spingere su politiche più efficaci volte a migliorare la situazione del mondo del lavoro e del sistema produttivo italiano, intervenendo su fattori, quello della connessione tra domanda e offerta e quello della formazione, che rappresentano ancora un grande ostacolo sia per la piena inclusione lavorativa e sociale, specie dei giovani, che per la crescita della nostra economia.