L’esperienza di Garanzia giovani indica una possibile strada da percorrere

L’esperienza di Garanzia giovani potrebbe tornare molto utile nel momento in cui il tavolo di confronto sulle politiche attive del lavoro dovrebbe entrare nel vivo, anche nell’ottica delle scadenze legate alla riforma del reddito di cittadinanza con l’introduzione del supporto per la formazione e il lavoro da 350 euro al mese. Garanza giovani è, senza ombra di dubbio, la principale misura di politica attiva presente nel nostro Paese. Il programma è stato infatti avviato nel 2014 ed è proseguito in tutti questi anni, seppure con una intensità diversa a seconda dei vari momenti storici. Al 31 dicembre 2022, si sono iscritti al programma circa un milione e mezzo di giovani; di questi, quasi 879mila hanno partecipato ad almeno una misura di politica attiva, con oltre 534mila attualmente occupati. Naturalmente, occorre considerare che siamo davanti ad una platea che, nella stragrande maggioranza dei casi, è da poco uscita dalla scuola per cui potrebbe avere delle competenze in un certo qual modo aggiornate. Nelle prossime settimane, dal confronto fra le parti sociali, a partire dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, e la ministra del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, dovranno uscire delle proposte concrete che valgono per l’intera forza lavoro, compresi gli occupati che presentano dei profili di rischio a causa degli effetti della transizione digitale e ambientale.