Dall’inizio del 2023, dalla Tunisia, un Paese alle prese con una crisi economica che ha pochi precedenti, è partito il più alto numero di persone verso l’Italia

Si apre una settimana fitta di impegni sul fronte domestico che internazionale. È approdato oggi alla Camera dei deputati il decreto Pa, che contiene anche la norma che esclude la Corte dei Conti dai “controlli concomitanti” sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha causato qualche malumore tra i giudici contabili e diverse polemiche tra le forze di opposizione. Che annunciano battaglia in vista di domani, quando, dalle 12:30, secondo quanto stabilito dalla Conferenza dei capigruppo di palazzo Montecitorio, inizieranno le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta oggi dal governo al decreto mentre il voto inizierà invece dalle 14. Nei prossimi giorni, poi, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è atteso da un importante appuntamento in Tunisia, con il presidente della Repubblica tunisina, Kais Saied. Al centro dei colloqui, oltre alle relazioni bilaterali tra i due Paesi nel settore energetico, ci saranno anche i flussi migratori, un tema caldo, considerando l’aumento considerevole degli sbarchi registrati dall’inizio dell’anno sulle coste italiane: secondo i dati del ministero dell’Interno, dal 1° gennaio al 1° giugno, gli arrivi illegali sono stati oltre 50 mila, oltre la metà dei quali provenienti proprio dalla Tunisia, primo Paese per numero di partenze. La Tunisia sta affrontando una crisi economica che ha pochi precedenti e soltanto un intervento del Fondo monetario internazionale potrebbe scongiurare un ulteriore peggioramento. In questo senso, il governo italiano ha promesso il massimo sostegno nei negoziati con l’Fmi.