L’analisi di S&P Global. Indice PMI in rallentamento ma ampiamente in zona espansione

È il settore dei servizi a fungere da traino per l’economia italiana, mentre il man il manifatturiero continua ad arrancare. È quanto emerge dalle ultime rilevazioni di S&P Global, che indicano comunque un rallentamento dell’indice PMI composito, a 52,5 punti a maggio, dai 53.4 del mese precedente. Un divario osservabile anche dall’andamento dei nuovi ordini: le richieste pervenute ai produttori di beni sono di nuovo diminuite – si legge nel report -, mentre i fornitori di servizi hanno registrato il sesto mese consecutivo di incremento. Entrando nel dettaglio, l’indice PMI del terziario a maggio si è attestato a 54 punti, contro i 57.6 di aprile, toccando il valore più basso degli ultimi tre mesi, ma rimanendo comunque saldamente in zona espansione. Con l’incremento delle necessità aziendali dovute al rialzo dell’attività e dei nuovi ordini, le aziende terziarie hanno continuato ad assumere personale aggiuntivo. Gli ultimi dati hanno indicato il venticinquesimo mese consecutivo di aumento occupazionale, con volumi di crescita poco distanti dal record in quasi un anno di aprile. Per quanto riguarda le prospettive future, secondo le rilevazioni le aziende hanno mantenuto un modesto livello di fiducia, legato per lo più alla speranza di un’ampia ripresa economica e di un graduale rientro dell’inflazione nei mesi a venire. Il sentiment è comunque minato dalla politica monetaria restrittiva della Banca Centrale Europea, dall’inflazione e dalla guerra in Ucraina.