L’aliquota al 23% per una platea più ampia con flat tax sui redditi incrementali

Nell’incontro con le parti sociali a Palazzo Chigi, la premier Giorgia Meloni ha insistito in maniera particolare sulla riforma fiscale. Come è noto, da qualche settimana il governo ha presentato un disegno di legge, contenente una delega per cambiare volto al rapporto fra il cittadino-contribuente e la pubblica amministrazione, con interventi che vanno dall’Irpef all’Ires, fino ad arrivare allo stesso contenzioso. Su tale disegno di legge si sono già espressi i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, senza trovare una posizione univoca, se non nell’indicare la necessità che i decreti legislativi siano preceduti da una fase di confronto con le parti sociali. In questo senso, il presidente del Consiglio dei ministri ha voluto rassicurare tutti, anticipando che proprio a Palazzo Chigi verrà istituito un osservatorio sull’andamento dei prezzi, cosa che si riflette su tanti aspetti della riforma fiscale. Sempre Meloni ha anche dato qualche indicazione in più su come intende muoversi il governo. In primo luogo, l’ampliamento primo scaglione Irpef, quello cui si applica l’aliquota del 23%. Arriva anche la conferma della flat tax incrementale sui redditi aggiuntivi da lavoro dipendente; l’aliquota sostitutiva, in questo caso, sarebbe al 10%. Inoltre, sarà rafforzata la deducibilità del welfare aziendale, anche per i bonus per nuovi nati erogati dal datore di lavoro. Conferma infine per il taglio del cuneo.